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LA MENOPAUSA
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LA MENOPAUSA
E se avesse il potere di una dea la donna che vive il tempo della menopausa?


LA MENOPAUSA E IL MITO DI ECATE

di Claudia Barzaghi - Naturopata


E se avesse il potere di una dea la donna che vive il tempo della menopausa? 

Quando pensiamo o parliamo della menopausa immediatamente, anche se impercettibilmente, il nostro pensiero si rabbuia e vira verso l’immagine di qualcosa che sta per terminare. E’ il tramonto, l’inverno, la semioscurità, il sottobosco. Talvolta l’associamo alla libertà e questo accade soprattutto se nel nostro periodo fertile abbiamo vissuto le mestruazioni come un vincolo, un impegno, un dovere, una costrizione ad allinearci a ciò che sentivamo che la Società ci stava chiedendo. In entrambi i casi siamo ben lontane dall’incarnare il mito di Ecate e dalla possibilità di sperimentare appieno il potere del nostro femminile. 

Ecate vista come rappresentante della fase calante della luna, ci porta l'immagine della donna nell'età che coincide con la menopausa. Un tempo che contiene in sé la fanciulla e la madre, ma che di esse non conserva più gli obblighi, solo i doni. Contrariamente a quanto si pensa questa fase della vita non è affatto improduttiva, è anzi il tempo della saggezza, della capacità introspettiva, ma anche dell’indipendenza e del potere creativo. E’ il momento del raccolto di quanto interiorizzato e sperimentato in precedenza e che possiamo scegliere di sancire grazie ad un rito da preparare con calma e raccoglimento interiore e decidere se vivere in solitudine oppure condividere (ricordiamoci che la menopausa è più che mai per una donna il tempo della sacerdotessa). Il passaggio alla menopausa, come tutti i passaggi della vita, ci impegna in una rinascita che attraversa la morte e il lutto, portandoci nel suo viaggio in quella zona liminale dove Ecate regna e illumina: il tempo intermedio di ciò che non è più e di ciò che ancora deve accadere. Possiamo scegliere se celebrare il rito in questo tempo di mezzo, quando abitiamo la zona della soglia, oppure a menopausa ormai giunta, a sancire un passaggio avvenuto e un nuovo tempo, una nuova vita iniziata. 

Ad Ecate, nel primo caso, possiamo chiedere di essere guida per noi nella trasformazione, per giungere a condensare il nostro potere, per cristallizzare quanto abbiamo appreso, per essere consapevoli degli ultimi cicli, prendendo via via congedo dagli aspetti di noi che in essi vivevano. Possiamo chiederle di accompagnarci nella dimora della nostra profonda interiorità e guidarci verso quell'equilibrio nel nostro centro in cui poter trascorrere tempi sempre più lunghi. In questo tempo in cui le fluttuazioni sembrano talvolta amplificarsi, possiamo chiedere ad Ecate di illuminarci le vie degli incroci di energie che ci attraversano, aiutandoci a leggere il nuovo e il vecchio che si incontrano in noi e a riconoscere gli aspetti del nostro potere che si muove. 

Nel secondo caso, con Ecate, possiamo riconoscere il percorso fatto, onorare la saggezza acquisita, festeggiare il “passaggio di grado”, il nostro nuovo ruolo di riferimento, di fonte di saggezza per il mondo. E possiamo celebrare una nuova “leggerezza”, una fase in cui alcune responsabilità scivolano via dalla nostra vita, il nostro impegno nel mondo forse può diminuire, lasciandoci infine tempo per dedicarci ai nostri autentici interessi.

Ed Ecate dea lunare ci ricorda anche che il tempo della menopausa non è un tempo letteralmente “fermo e stabile”. Se la nostra oscillazione personale, il nostro ciclo mestruale è finito, ciò ci porta maggiormente in contatto con cicli più ampi, quello della luna, delle stagioni, del mondo e degli altri. Ci apriamo a un'appartenenza più vasta, possiamo diventare più sensibili al respiro della terra, alle fasi lunari, all'oceano di energia in cui tutta la vita, interconnessa, comunica. Non sarà un tempo privo di oscillazioni, certo che no. La vita è ciclo e movimento per sua natura. E per qualcuna sarà un tempo di ritiro, di distacco dal mondo, di spazio dedicato allo spirito, per qualcun'altra al contrario un tempo di impegno attivo per il mondo, di azione per quelle cause che appartengono all’umanità intera o per la trasmissione della conoscenza.

Se sapremo essere le regine del mondo spirituale, dimoranti nel centro della nostra interiorità, se sapremo cogliere i doni che il nuovo tempo ci offre sarà diverso il modo con cui vivremo la menopausa. Non sarà più sinonimo di tristezza per un senso di perdita bensì di saggezza.

Dal mito alla fisiologia

Dal punto di vista organico la menopausa insorge nella donna tra i quaranta e i cinquant’anni ed è preceduta dal climaterio: la fase di passaggio dalla vita feconda alla cessazione della facoltà di riproduzione. In questo lasso di tempo, che varia da donna a donna, si evidenzia una riduzione della produzione di progesterone, compensata dall’aumento di estrogeni. Ed è proprio lo squilibrio tra estrogeni e progesterone a provocare, insieme alle irregolarità mestruali, le cosiddette “vampate di calore” così come dolori al basso ventre, addome gonfio, facilità all’aumento di peso, alcune forme di cefalea ed una tendenza all’insonnia e all’irritabilità. La menopausa vera e propria invece, dal punto di vista medico, ha inizio quando la mestruazione è cessata da un anno. L’ovaio va incontro a involuzione, cessa l’ovulazione e vi è un radicale mutamento della produzione ormonale gonadica. Nonostante le profonde trasformazioni ormonali ed organiche, la menopausa rappresenta l’evoluzione normale e fisiologica del sistema riproduttivo femminile e come tale deve essere vissuta. Tuttavia in alcune donne possono manifestarsi disturbi legati principalmente al deficit di estrogeni ed alle risposte del sistema nervoso autonomo, quali: vampate di calore e sudorazione, nervosismo, affaticabilità, depressione, irritabilità, insonnia, palpitazioni, intorpidimento, formicolii, osteoporosi, atonicità e secchezza della pelle e delle mucose. 

Tutti questi sintomi sono assai diffusi, ma spesso non sono nient’altro che la manifestazione della nostra voce interiore che ci chiede di essere ascoltata: viviamo questo tempo come la dea Ecate e a farla da padroni non saranno più i pregiudizi e le limitazioni che ci imponiamo, ma la fierezza di essere arrivate a vivere un tempo prezioso per noi, per gli altri e per tutto ciò che ci circonda.

Consigli nutrizionali

Una sana e corretta alimentazione supportata da un buon stile di vita e dal viverci come la dea Ecate ci invita a fare, possono essere di grandissimo aiuto per affrontare al meglio e senza troppi disturbi questa fase naturale della vita di ogni donna. Poiché da numerose osservazioni epidemiologiche si è evidenziato che le popolazioni la cui dieta è ricca di estratti della soia (latte, salse, tempeh, tofu, …) incorrono con minor incidenza nei disturbi tipici della menopausa, il primo consiglio è quello di integrare questi alimenti nella nostra dieta. Oltre alla soia ed ai suoi derivati i fitoestrogeni (così chiamati perché la loro struttura, fenolica, è molto simile a quella degli ormoni femminili) si possono trovare anche nei seguenti alimenti: lenticchie, piselli, fagioli, finocchi, grano saraceno e cavoletti di Bruxelles (sottoforma di isoflavoni); olio di oliva e di girasole, frutta (in particolare mele, pere e ciliegie), semi di lino e di sesamo, frumento, carote, finocchi, aglio, cipolle e birra (sottoforma di lignani); germogli (sottoforma di clumestani) e funghi (sottoforma di lattoni).

Queste sostanze, una volta introdotte con gli alimenti nell’organismo, vengono assorbite a livello dell’intestino tenue attraverso un processo enzimatico mediato dai batteri intestinali. Affinché ciò avvenga e si possano realmente assimilare i fitoestrogeni è importante ridurre o evitare del tutto l’assunzione di grassi e proteine di derivazione animale o, per lo meno, preferire il consumo di pesce a quello di carni. Va benissimo, invece, l’assunzione di cereali integrali, legumi, verdura, frutta, zuppe e minestre con l’aggiunta di miso e i semi di girasole, sesamo e lino ricchi, tra l’altro, di zinco e di vitamine E ed F.

Consigli dal mondo degli oligoelementi, dei fitoterapici e della floriterapia

Poiché la naturopatia considera l’uomo nella sua inscindibilità ed opera in maniera integrale prendendo in considerazione diversi livelli dell’essere (fisico, emotivo, psichico, energetico ...) col fine di armonizzarne la comunicazione ed il livello di interazione in rapporto sia ai propri bisogni più profondi sia alle richieste dell’ambiente circostante, i consigli terapeutici e le metodiche utilizzate sono sempre adattati alla persona. Per queste ragioni, in un articolo come questo, diventa davvero innaturale e difficile fornire un elenco completo di rimedi come se si stesse preparando un protocollo terapeutico ripetibile ed uguale per tutti. Dunque ciò che segue è solo un’esemplificazione per spiegare i livelli di intervento che, di volta in volta, si possono approcciare coadiuvati da alcuni rimedi utili, ma non certo esaustivi, a cui si può ricorrere per affrontare gli eventuali disagi legati al climaterio ed alla menopausa. 

In naturopatia, dal punto di vista fisico, si può agire sia con rimedi sia con tecniche, su almeno quattro livelli intercorrelati: sul sintomo, sul drenaggio, sulla costituzione e sulla comunicazione efficace tra gli elementi costitutivi del corpo.

Rimedi costituzionali

- Oligoelementi diatesici: Mn o Mn-Cu o Mn-Co o Cu-Au-Ag.

La nostra costituzione o terreno, è la pasta di cui siamo fatti e che ci predispone a determinati atteggiamenti e ad eventuali scompensi. Siamo tutti diversi, tuttavia in questa eterogeneità ci sono delle caratteristiche che ci accomunano e che, davanti a specifici stimoli, ci portano ad avere reazioni simili che possono essere racchiuse in macro contenitori. Esistono diverse scuole di pensiero che afferiscono alle costituzioni: personalmente, per lavorare sul terreno, utilizzo spesso l’oligoterapia di Jacques Menetrièr che individua quattro diatesi più una di transizione nelle quali, talvolta, si può scivolare pur non appartenendovi costituzionalmente.

Rimedi drenanti

- Ribes nero gemme MG: è un potente antinfiammatorio, depurativo, tonico e vasoprotettore. Poiché stimola la corteccia surrenale a produrre cortisolo è utile in caso di esaurimento surrenalico a causa di stress psico-fisico o ambientale. 

- Mirtillo nero bacche MG: è considerato un buon astringente ed antisettico del tratto genitourinario.

- Mirtillo rosso giovani getti MG: è un regolarizzante della funzionalità enzimatica intestinale, della motilità viscerale, dell’entero-flora batterica e del dismicrobismo delle vie urinarie. E’ considerato l’antisenescente femminile per eccellenza.

- Lampone giovani getti MG: è un regolarizzante ipotalamo-ipofiso-gonadico e, in quanto tale, rimedio delle disendocrinie femminili. Utile soprattutto all’inizio del climaterio.

- Sequoia gemme MG: è un rimedio mirato per l’apparato genitale sia maschile sia femminile; particolarmente utile in menopausa come tonico ed energetico del sistema nervoso centrale, antisclerotico e riattivante poliendocrino.

Rimedi sintomatici

- Biancospino MG: è innanzitutto un regolarizzante cardiaco e circolatorio che ben si presta ad essere utilizzato nei soggetti particolarmente reattivi e ansiosi, nei quali i cambiamenti determinano accelerazioni e disritmie. In TM è un ottimo cardiotonico, sedativo nervoso, ipotensivo, antispasmodico e antisclerotico.

- Sorbo MG: è un protettivo vascolare, antisclerotico e fluidificante ematico, indicato in presenza di recidive infiammatorie delle pareti dei vasi sanguigni.

- Ballota TM: è un buon tonico del sistema nervoso centrale, agisce sule spasmofilie con disturbi del sonno, ansia e manifestazioni somatiche.

- Cardiaca TM: è nota per le sue proprietà sedative a livello generale e cardiaco.

- Salvia TM: è un estrogenizzante, antispasmodico e decongestionante pelvico; regola il ciclo mestruale ed è in grado di tenere sotto controllo tutte le reazioni ed i disturbi della menopausa.

- Trifoglio rosso TM: è un estrogenizzante, molto utile nel trattamento di tutti i disturbi da carenza di estrogeni.


Dal punto di vista emozionale i rimedi floriterapici più indicati, possono essere i seguenti:

Fiori di Bach

- Beech: apre alla tolleranza e alla compassione, utile nei periodi di cambiamento quando bisogna adattarsi.

- Cherry Plum: abbandono al sé che porta calma e controllo interiore, utile nelle aritmie cardiache.

- Chicory: il fiore dell’amore materno e incondizionato, lavora sui disturbi legati al femminile.

- Gentian: predispone alla fede… lenisce la tristezza e il senso di perdita.

- Holly: amore superiore, che dà in modo totalmente disinteressato; associato a Chicory, Walnut e Scleranthus è utile in caso di menopausa caratterizzata da vampate di calore.

- Honeysuckle: dona la capacità di attingere dal passato per migliorare il presente, adatto per chi non accetta la menopausa o l’invecchiamento.

- Scleranthus: porta equilibrio e stabilità.

- Walnut: forza e determinazione nelle fasi di cambiamento.

La floriterapia esplica la propria azione curativa attraverso il riequilibrio delle emozioni. I rimedi floreali, infatti, stimolando la forza risanatrice intrinseca in ognuno di noi riattivano i circuiti virtuosi atti a trasformare gli atteggiamenti negativi nella loro accezione più positiva e ci portano a vivere la nostra realtà (qualunque sia) con maggior obiettività e serenità. 

N.B. essendo la naturopatia una disciplina che si fonda sulla personalizzazione, appositamente non sono state date indicazioni sul tempo di somministrazione, la posologia e le modalità di assunzione dei rimedi.

La riflessologia plantare

A complemento e completamento di qualsiasi percorso terapeutico sia esso di tipo farmacologico o biologico, le sedute di riflessologia plantare sono un valido e duraturo strumento per ritrovare il proprio benessere. Infatti, la riflessologia plantare, è una metodica antica di riequilibrio inconscio, unitario e profondo dell’organismo che prende il nome dal termine “riflesso” che in medicina viene definito come una risposta che l’organismo dà involontariamente e talvolta anche inconsciamente a stimoli provenienti dall’ambiente che lo circonda o dal suo interno stesso. Il riflesso ha sempre un finalismo e la reazione che scatena è sempre utile all’economia dell’intero organismo. Attraverso la riflessologia plantare, dunque grazie alle informazioni immesse con la stimolazione di punti precisi del piede a cui il corpo risponde in forma riflessa, l’organismo è indotto ad elaborare una serie di accorgimenti che mirano a rafforzare la propria tendenza all’autoconservazione e, di conseguenza, a ristabilire le basi dell’equilibrio fisico, emotivo e psichico indispensabili per il mantenimento dell’omeostasi e per percorrere la strada dell’autoguarigione. Il tocco preciso e delicato al tempo stesso, l’incontro col terapeuta, lo scambio energetico e verbale in un clima di accoglienza e scevro da giudizi così come l’eventuale integrazione di altre tecniche o rimedi, fanno delle sedute di riflessologia plantare un luogo di ritrovo (con se stessi) e di interazione dove il risultato è sempre diverso e sorprendente rispetto alla somma di ogni singolo rimedio, farmaco o consiglio che costituisce la cura.


Utilissime in questa fase di cambiamento e di assestamento sono anche le sessioni di yoga nidra, che aprono una finestra sulle nostre risorse interiori risvegliando consapevolezze ed intuizioni oltre che una rinnovata vitalità e capacità di adattamento e le sedute di reiki, che sostengono e distendono nel profondo restituendo la giusta energia laddove si è verificato un disequilibrio.


N.B. I contenuti dell'articolo hanno il solo scopo di diffondere la conoscenza e in nessun modo si sostituiscono al consulto medico o intendono fornire diagnosi, terapie e prognosi.


Bibliografia consultata:

- “Curarsi con il cibo” - Catia Trevisani - Edizioni Aam Terranuova

- “Fiori di Bach per adulti e bambini” - Catia Trevisani - Edizioni Urra

- Ecate: www.ilcerchiodellaluna.it


Al menarca la donna entra nel proprio potere

con le mestruazioni pratica il proprio potere

in menopausa diventa il proprio potere. 

Antico detto dei Nativi Americani